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A PROPOSITO DI CMYK, RGB E PANTONE

Per chi studia computer grafica è importante innanzitutto  capire concetti come CMYK, Pantone ed RGB, che si riferiscono allo spazio colore. Abbiamo pensato di offrirvi qualche informazione base sul tema,  e per l’occasione abbiamo interpellato il designer Andrzej Kidaj, fondatore del Andy Design blog .
I colori CMYK e il colore RGB  — in che cosa differiscono? Devono essere in due spazi? Detta in due parole, la differenza consiste sopratutto nei metodi di calcolo del colore, e devono essere in due spazi diversi.

CMYK per stampa

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Questo acronimo deriva dalle parole inglesi: Ciano, Magenta, Giallo e Nero. (NdR: la K finale viene interpretata da alcuni come nero e da altri come Key ,( fonte Wikipedia). Ciano è un colore azzurro, che viene definito blu-verde in CorelDraw. Magenta è una tonalità di rosa, ma corrisponde spesso anche al colore cremisi. I cerchi grafici hanno semplicemente i nomi inglesi, che sono noti a tutti. Anche qui, se guardiamo la stampa da vicino, possiamo vedere punti dei rispettivi colori. I punti sono denominati mezzitoni e questo modello è chiamato sottrattivo, poichè la somma di tre componenti CMY dovrebbe costituire il colore nero. Dovrebbe, perchè la stampa non è perfetta, e dopo la sovrastampa di tutti i colori otteniamo qualcosa di brunastro. Per evitare che questo succeda, è stato aggiunto un colore nero separato.
A scuola ci hanno insegnato che
 il blu, il rosso e il giallo sono i colori primari da cui si possono ottenere tutti gli altri colori. Dimenticalo, non è proprio così.  Non ottieni un rosa. La verità è che Ciano, il blu, si ottiene dopo la miscelazione con Magenta), il Magenta, il rosso, si ottiene con miscelazione con giallo, e il giallo  sono i colori primari.

RGB per monitor

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RGB è anche l’abbreviazione in Inglese di Red, Green and Blue: rosso, verde, blu.  I monitor funzionano in questo spazio. Se ci avviciniamo ad uno schermo, possiamo notare che il bianco non è in realtà bianco, ma si compone di tre punti disposti uno accanto all’altro: rosso, verde e blu.  Sono i sub-pixel e la luminosità di ciascuno di essi definisce il colore medio che il nostro occhio può percepire. Questo spazio è un modello di colori di tipo additivo  – il colore bianco si ottiene dall’aggiunta di tutti i componenti. RGB è uno spazio ‘più ampio’, che contiene più colori rispetto a CMYK. E’ richiesta una attenzione particolare per l’uso di questi colori luminosi, al neon, ad esempio l’arancio vivo in un progetto per stampa, perchè i risultati della stampa potrebbero essere diversi da quanto ci aspettiamo. Puoi controllare facilmente su Photoshop cliccando CTRL + Y per avere un’anteprima in modalità CMYK.

 

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A che cosa fare attenzione in fase di stampa?

Con il digitale non ci sono grossi problemi, generalmente otteniamo ciò che abbiamo visto in fase diprogettazione (diversi destinatari possono osservare lievi differenze risultanti da un monitor non calibrato), ma la stampa riserva qualche altra insidiaPer questo, come sappiamo, progettare per la stampa richiede una certa esperienza e ignorne le specifiche conuduce a risultati non professionali, con il rischio di dover stampare  tutto daccapo. A cosa si deve prestare attenzione?
 Le stampanti non sono perfette e ogni colore viene stampato separatamente. Quindi può verificarsi una stampa fuori registro, evidente di solito sulle stampe economicheI colori sono imprecisi e le linee sottili risultano non ben visibili, se sono formate da diversi elementi. Per questo è preferibile stampare in nero gli elementi formati da linee sottili, se costituiti da più elementi. E, se sono posti in uno sfondo di qualche sorta, dovrebbero avere l’opzione sovrastampa, in modo da prevenire cornici biancheLe lettere bianche su uno sfondo scuro sono scelte da amanti del brivido.

 

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• Le ombre dovrebbero essere anche sovrastampate (o essere in modalità di moltiplicazione). Un elemento che appare bello su monitor (ad esempio, il colore dello sfondo) può apparire tremendo dopo la stampa, perché il colore di sfondo scompare (‘superato’) e il nero appare gradualmente –  con un risultato che non sembra più un’ombra.
• Si dice che tutto funzioni su carta. Questo non è vero. C’è un parametro chiamato limite di inchiostro totale (TIL – chiedi al tuo stampatore di fiducia). Di solito è pari a circa il 300%  che significa che il totale di tutti i componenti non può superare tale valore. È particolarmente importante per la creazione del cosiddetto ‘nero ricco’. Se usiamo solo il componente nero per lo sfondo, apparirà grigio in stampa, quindi devono essere aggiuntialtri colori. E se li aggiungiamo tutti nelle quantità massime, avremo il 400%. Come risultato, la stampa sarà visto dall’altro lato della pagina, può diventare sfocata ( molto probabile),  chi vi ha fatto il lavoro vi guarderà male (alcuni servizi di stampa economici non controllano prima di stampare) e il vostro capo forse non salterà di gioia pensando ai costi di ristampa del materiale. Va ricordato che esistono strumenti (ad esempio in InDesign) per controllare il limite totale dell’inchiostro – usarli è meglio.

 

Qual è la funzione del Pantone?

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Ci sono  colori predefiniti aggiuntivi che non possono essere ottenuti con il CMYK, per esempio l’ oro, l’ argento, l’arancio e tutti i colori classificati distintivi o luminosi. Ovviamente, ogni colore aggiuntivo comporta costi aggiuntivi, per cui il loro impiego non è molto frequente e comunque non per la stampa di foto. I colori Pantone sono di solito usati per gli elementi vettoriali, ad esempio per i loghi su biglietti da visita. Se i componenti CMYK hanno proporzioni diverse con molti colori e i mezzitoni risultano visibili sul supporto stampato, Pantone ci permette di evitare tutto ciò. Va bene usarlo anche per la scrittura di testi sottili. Ma lascia perdere il Pantone se utilizzi una  stampa digitale a basso volume – queste macchine utilizzano solo CMYK.
PANTONE per le foto
In rare situazioni l’utilizzo di Pantone per la stampa di foto permette un risparmio di costi rispetto a CMYK standard. Di solito si usa il colore nero e un colore Pantone (chiamato doppio tono) o il nero e due colori Pantone (tono triplo). In questo caso le immagini vanno opportunamente preparate, ma l’effetto può essere interessante.

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Una palette colori Pantone sempre a portata di mano
Se è vero che un software permette la conversione automatica di un colore da CMYK a Pantone, è anche vero che gli effetti sono spesso poco soddisfacenti. Tutto dipende da una buona calibrazione del monitor, e i risultati, vi parlo per esperienza, possono essere di quelli imprevisti.  Per selezionare il colore giusto usa la palette di colori Pantona dove manualmente e visivamente potrai selezionare quelli giusti anche in base al tipo di materiale su cui si stampa, il tipo di carta, ed altre variabili.

Spero di aver contribuito a chiarire i dubbi di chi inizia ora a studiare  grafica. La familiarietà con  CMYK, RGB e Pantone viene con il tempo e con un processo di apprendimento che spesso include degli errori. E gli errori insegnano, perciò forza e buon lavoro!
– Andrzej Kidaj

 

Fonte: Fotolia